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El-Hajj Malik El-Shabazz (Malcolm X)


"Islam, rivoluzione e razzismo"


di Federica Mereu

 

II

 

Secondo Elijah Muhammed, capo spirituale della Nation of Islam - la setta pseudo islamica all’interno della quale Malcolm X militò per dodici anni, per “rimettere in piedi questa razza poderosa”, i neri avrebbero dovuto prendere coscienza della loro miseria, abbandonare la vita immorale che conducevano e, soprattutto, identificare il responsabile delle loro condizioni: l’uomo bianco (“white man is the devil”). Per elevare le condizioni fisiche, morali, sociali e politiche degli Afro-Americani, la Nation of Islam proponeva una soluzione che si articolava in due momenti maieutici: una pars destruens: distruggere le false definizioni di identità e una pars construens: costruire un’identità autentica.


Attraverso l’odio, si intendeva distruggere l’identità falsa dei neri. Quale forza infatti sarebbe stata capace di smuoverli, spingerli a reagire all’oppressione, trasformandoli da soggetti sottomessi, passivi e impotenti in impavidi guerrieri? L’odio. Attraverso l’antagonismo e il conflitto con un gruppo nemico, infatti, aumenta anche il senso di solidarietà, di coesione e soprattutto aumenta l’identificazione con il proprio gruppo.


In un secondo momento si sarebbe potuto ricostruire, nel vuoto formatosi, un’identità autentica. Secondo Luciano Gallino, identità e identificazione sono processi che si implicano a vicenda: “Non si dà identità né soggettiva né oggettiva senza il riferimento a qualche forma di identificazione, né esiste identificazione che sia scindibile da un’identità” [Gallino 1982: 145]. Ma quale ideologia forte in cui credere, a cui aderire, in cui identificarsi avrebbe dato senso alle loro esistenze e ridestato l’antico spirito battagliero? L’Islam, “la religione naturale dei neri” - considerata oggi da alcuni come “l’ultima ideologia” - una religione che nutre una sufficiente carica di odio verso gli ingiusti e gli oppressori, era la risposta alle loro necessità.


Attraverso l’identificazione con una religione, la Nation of Islam offriva un’identità adeguata alle aspirazioni dei neri, l’identità di muslim, musulmani, che permetteva di riappropriarsi della memoria storica e delle loro radici nella terra originaria, l’Africa. Durante gli anni in cui fu portavoce di Elijah Muhammed, Malcolm X infuocava gli animi dei neri attraverso una forte contrapposizione antagonistica con i bianchi, con posizioni estremistiche, fanatismo religioso e ideali separatisti. In questo senso l’odio era uno strumento per rifiutare le definizioni della realtà date dai bianchi e svolgeva una funzione catartica e liberatrice.

 

 

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